Il monte Cervia, suggestivo angolo, nel cuore della Riserva Naturale Navegna e Cervia, in un ambiente straordinariamente wild, è una cima che invita a tornare, ma al tempo stesso mette a dura prova. A differenza della volta scorsa, con ascesa diretta sul sentiero 343, che impone un totale spingismo, da Colleggiove sempre in e-bike, si è optato per il 342, risultato molto più pedalabile.
Il ritrovo è a Casabianca al km 43 della S.P. Turanense, la buona dose di pigrizia è il pretesto per meccanizzare fino a Collegiove! Dal paese una breve bitumata verso Marcetelli, per immettersi su mulattiera e poi sul sentiero 342, inizialmente gradevole, con pendenza regolare, poi si inerpica nel bosco dove si spinge fino ad uscire fuori, trovandosi
di fronte ad un inaspettato scorcio sul lago del Turano. Virando si continua sul sentiero Italia, tornando a pedalare,
tuttavia alcuni tratti salgono con decisione. Folate di nebbia impediscono di godersi la visuale. Dalla diramazione col segnavia 343, si torna a spingere sull’irto crinale fino a raggiungere la vetta, dove la scarsa visibilità nega ancora il panorama.
Non resta che aprire le danze, si parte subito con un bel passaggio roccioso, il trail continua lungo la cresta sommitale,
snodandosi tra roccia fissa e smossa, il gioco si fa subito duro, raggiungendo un altro passaggio roccioso e relativo
ripidone. Sul crinale, fortemente ondulato i tratti scoscesi di roccia si susseguono incessanti, tra tecnicume vario si passa sotto ad una croce posta a quota 1394 m., di tanto in tanto lungo il percorso rocce spigolose e stretti passaggi costringono a mettere il piede a terra. Si giunge su un ulteriore passaggio grezzo che scende verticale.
Poi si risale, la dorsale è spettacolare. Raggiunto il rilievo di Vena Maggiore un tratto scorrevole catapulta sull’affaccio
del Malpasso, dove il fondo molto grezzo richiede attente manovre. Nel percorrere le strette curve a colpi di nose press
si perde quota, la forte pendenza il fondo smosso rendono la discesa molto insidiosa. Altro tratto scosceso molto
smosso, a seguire il fondo è sempre più impervio, fintantoché a Piè di Cervia, gli ultimi trecento metri per la sella del Malpasso bisogna farli totalmente a spinta, per via del ristretto sentiero e delle spigolose e grosse pietre. Balzando sul
valico, l’incertezza del tempo suggerisce di affrettarsi e far presto. Senza indugi si va avanti, la sezione rocciosa che si incontra sulla prima parte del Malpasso, dopo il dirompente tratto del Cervia risulta assai banale! Superata la parte centrale tortuosa e smossa, siamo già sul tratto scorrevole che giunge sulla sequenza di ripidoni. Il trail tirato a lucido dal Team di Carsolibikezone, con l’aggiunta di numerose indicazioni, ha permesso di fare i numeri. Non tutto il male viene per nuocere, l’instabilità del tempo ha messo la fregola facendocelo fare tutto d’un fiato, una meraviglia!
Sintetizzando: un giro dai connotati severi, snodandosi inizialmente sul crinale a saliscendi dell’imponente sagoma del monte Cervia si incontrano prepotenti e scoscese chine rocciose, che rendono il percorso molto impegnativo, che potrà soddisfare gli amanti dei sentieri tecnici, naturali e rocciosi. Raggiunto il Malpasso (trail classico), la tossicità si affievolisce, ma la varietà del fondo contribuiscono a renderlo molto divertente fino alla fine.